Casa, durante l’apocalisse zombie, sarà qualsiasi posto in cui sentirsi al sicuro. Un tombino mentre l’orda vi passeggia sulla testa, dei rami su cui avete trovato un materasso, il cesso pubblico sempre che uno zombie non abbia moneta in tasca… insomma, un posto in cui non diventare uno spuntino.
Diverso è per il PS (Posto Sicuro) o anche il PST (Posto Sicuro Temporaneo).
Come già detto, il PST è composto da 4 mura, due vie di fuga e qualche scorta alimentare che possa farvi resistere anche qualche settimana. Un rifugio di fortuna che vi permetterà di superare la fase di degenero totale ma da cui, presto o tardi, dovrete fuggire. Questo per via della sfortuna che non vi ha permesso di raggiungere il vostro PS o perché non avete un PS.
Quindi, se non volete diventare il piatto principale del Giorno Zero, è il caso di costruirselo questo benedetto PS!
Il Posto Sicuro e come costruirselo!
Appurato il fatto che la parola “Sicuro”, durante una qualsiasi apocalisse, lascia il tempo che trova vediamo cosa non deve mancare in quello che può diventare il rifugio ideale.
E luce fu.
Per prima cosa bisogna pensare all’energia elettrica.
La diamo per scontata e forse pensiamo di poterne fare a meno, in fondo l’uomo del diciottesimo secolo non la conosceva eppure sopravviveva. Ma noi non siamo nel 1700 e senza elettricità saremmo perduti.
Quindi che aspettate: sotto con i pannelli solari che, allo stato attuale delle cose, male non fanno e potrebbero concedere qualche secondo in più alla Terra.
Scarterei a priori i generatori a benzina, troppo rumorosi e da rifornire. Se una cosa l’ho imparata, in tutti questi anni di film horror, è che il carburante finirà in piena notte e quando uscirete per fare rifornimento morirete nel modo più atroce.
Pensate anche a un “gruppo statico di continuità”, negli attimi prima della fuga la luce non deve mancare!
Date da bere agli assetati.
Come dicono studi di ultimissima generazione (forse poco attendibili ma chi sono io per contraddirli?) l’uomo è composto per il 90% da acqua.
Una cosa però è certa, dopo i primi giorni verranno meno tutte le forniture, tra cui l’acqua potabile. Una mattina aprirete il rubinetto e non ci sarà più pressione. A questo punto, se sarete impreparati, l’urina sarà la vostra ultima possibilità di sopravvivenza, ma parliamoci seriamente: alla lunga stanca e non cuoce bene la pasta!
La soluzione è una e una soltanto: costruite cisterne per raccogliere la pioggia.
Sia che siate in una casa di campagna o in un palazzo in città, il consiglio è di trovare il modo di incanalare e conservare l’acqua piovana.
Anche un pozzo può andare bene, ma attenti alle sorprese…
Il fuoco di Dio.
Anche solo per scaldare l’acqua piovana, e renderla potabile, sarà fondamentale avere dei fornelli. Però, tenendo presente che non si potrà più fare affidamento sulle forniture (quindi niente gas), e scartando a priori stufe e camini che vi costringerebbero a uscire per recuperare la legna, sfruttare l’energia dei pannelli solari mi sembra la cosa migliore. Quindi, sotto con i fornelli a induzione che, tra le altre cose, vi faranno proseguire nella vostra linea green…
Il silenzio è d’oro
Questo punto mi tocca da vicino.
Da sempre sono convinto che, dovessi anche superare i primi istanti dell’apocalisse e arrivare sano e salvo al PS, la notte mi sarebbe fatale. Il perché è semplice: russo a livelli inimmaginabili. Se avete il minimo sospetto che io stia esagerando, ripensateci. Faccio talmente tanto rumore da infastidire, e svegliare più volte a notte, me stesso.
Quindi la mia unica possibilità di sopravvivere è quello di insonorizzare il PS. E questo vale anche nel mondo attuale!
Il giardino dell’Eden
Partendo dal presupposto che il PS dovrà essere invaso da scatolette di ciboa lunghissima conservazione e quintali di pasta, un po’ di verdura non dovrà mancare. Il modo più semplice per far crescere qualcosa di verde, che non sia il muschio sulle vostre magliette, sarà l’idrocoltura.
Acqua, luce, lana di roccia, qualche nutriente e il gioco è fatto. Avrete verdura fresca tutto l’anno!
Lontano dagli occhi, lontano dal cuore
Immaginate il mondo al buio, senza luci. E ora pensate al vostro PS, illuminato a giorno anche a mezzanotte. L’effetto sarà quello di un ufo durante una notte priva di luna e nuvole.
Direi che questa cosa è da evitare, meno date nell’occhio e più possibilità di sopravvivere avrete. Quindi: luci spente di notte e sotto con tendoni, assi alle finestre, vetri oscurati, altri tendoni, altre assi, altri vetri… nessuno dovrà rendersi conto della vostra esistenza.
Ne ferisce più la penna della spada, ma una mina fa più danni.
Non c’è PS senza protezioni esterne. Assodato che il modo migliore per tenere tutti al sicuro è quello di non attirare l’attenzione di vivi, morti e deambulanti in generale se qualcuno dovesse avvicinarsi troppo sarà il caso che il perimetro esterno sia ben difeso.
Quindi, sotto con recinzioni, barriere di fortuna, campi minati, sensori di movimento… insomma, chi più ne ha più ne metta.
Di recente mi è stato sottoposta un’idea interessante, con tapis roulant che circondano il perimetro della casa, ma mi prendo qualche tempo per valutare meglio la proposta…
L’occhio di Dio
Sapere quello che vi sta capitando attorno può aiutare, saperlo con largo anticipo può farvi sopravvivere. L’ideale sarebbe quello di montare telecamere, più o meno vicine al perimetro esterno del PS, per anticipare l’arrivo di orde di zombie o vicini di casa troppo impertinenti. Non credo che, in piena apocalisse, qualcuno verrà a suonarvi alla porta per chiedervi un po’ di zucchero. Quindi: occhi bene aperti e diffidenza a livelli massimi.
Se siete dei boss della sopravvivenza, preparate una vera sala di controllo da cui monitorare gli spostamenti dei vostri compagni durante qualsiasi sortita esterna. Droni e camere portatili possono tornare utili.
Direi che per ora è tutto, così dovreste avere un PS di tutto rispetto, ma non escludo aggiornamenti. Ci sono altri punti da approfondire.
Per esempio: questa pupù dove la metto?
Riflettete…
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