Giorgio si strinse nelle spalle, nascose la valigetta sotto il paltò e si infilò tra i giornalisti fermi davanti al Quirinale.
«A ‘stoggiro lo fanno il governo.»
«Lo dizi da agosto.»
«Silenzio, stanno aprendo il portone, magari esce qualcuno…»
Giorgio schivò due cameraman, scavalcò una transenna e ricadde di faccia sul piazzale a pochi passi da “Spelacchio trentaseiesimo”. Una pallina rossa si sganciò dallo scheletro di un ramo e gli cadde sulla testa. Continua la lettura di Giuro di essere fedele alla Repubblica…